Il tanto atteso 5G sta arrivando: i diversi operatori italiani si stanno preparando, attendendo i suoi vantaggi in termini di velocità, latenza e interconnessione fra numerosi dispositivi.

La compagnia TIM ha ufficializzato, in una nota stampa, di aver raggiunto quota  500Mbps in download su singola connessione dati su rete live LTE 4.5G. È stato il primo operatore in Italia a lanciare le reti LTE Advanced, e oggi raggiunge la velocità di 300Mbps in mobilità in otto città: Roma, Milano, Genova, Torino, Napoli, Prato, Verona e Palermo. La nuova velocità sperimentale di 500Mbps è stata fatta registrare presso i laboratori dell’innovazione di Torino, prima, e sul campo, poi, attraverso le stazioni radio base della città. In futuro si promettono velocità anche superiori a 500Mbps in mobilità nei nuclei urbani più importanti.

Per raggiungere queste velocità, TIM ha allargato lo spettro di frequenze complessivamente disponibile per la singola connessione dati, unendo le bande di frequenza LTE tramite Carrier Aggregation e incrementando l’efficienza spettrale, ovvero la velocità di trasmissione a parità di banda disponibile.

“Siamo orgogliosi di aver raggiunto per primi questo importante traguardo che conferma il nostro impegno nell’offrire la più avanzata tecnologia che, insieme agli importanti investimenti su una infrastruttura sempre più veloce ed affidabile, ci consente di garantire la miglior qualità dei servizi digitali in mobilità per la massima soddisfazione dei nostri clienti”, ha dichiarato Giovanni Ferigo, Responsabile Technology di TIM. “Le nostre capacità di ricerca e sviluppo ci hanno consentito di confermare la leadership nell’innovazione delle reti ultrabroadband mobili. Il traguardo del 4.5G, che anticipa e prepara il 5G, consente di offrire le migliori prestazioni e incrementare la capacità di rete per rispondere alla crescente domanda di banda ultra larga in mobilità legata all’esplosione dei contenuti video anche Full HD e 4K, dei social network e in generale dei nuovi servizi digitali che quotidianamente trasformano le nostre vite”.


Trenitalia ha completato l’installazione di sistemi di sicurezza e sorveglianza “live” monitorati in diretta dalle forze dell’ordine. Tutti i convogli di tipo Jazz e quelli ad Alta frequentazione (Taf) sono così dotati di impianti completi di monitor, telecamere e software.

Attualmente sono 75 i Jazz abilitati al controllo in diretta sui binari di Toscana, Lazio, Marche, Piemonte, Sicilia, Campania, Umbria, Trentino e Abruzzo, oltre a quelli dedicati ai servizi aeroportuali offerti dal Leonardo Express di Roma sulla Fiumicino-Termini. Il sistema è presente anche su altri 40 convogli Taf (21 treni del Lazio e 19 del Veneto), muniti della tecnologia “people counter”, che attraverso dei sensori, collocati nelle porte di accesso, consente di calcolare il numero di passeggeri in salita e in discesa dal treno durante le fermate.

SI tratta di una novità che secondo Trenitalia “servirà a migliorare la pianificazione dell’offerta rendendola più aderente alla domanda”. Entro l’estate 2017 anche sulla flotta Vivalto di seconda generazione (110 treni) sarà installata la videosorveglianza live.


I lavori di implementazione della rete in fibra FTTH da parte di Enel Open Fiber e Metroweb a Padova e Cagliari sono stati avviati. A Catania, Perugia e Venezia i cantieri sono già stati aperti, con una fine dei lavori prevista per il secondo trimestre del 2017.

Il progetto di cablaggio del piano industriale prevede la copertura di circa 9,5 milioni di case nel quinquennio 2016-2021; nelle aree cittadine di Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia e Venezia.

A Padova si progetta una copertura del 50% delle unità immobiliari entro aprile 2017, seguito da un secondo step (80% entro marzo 2018). Complessivamente si parla di 116mila unità immobiliari raggiunte con 430 km di rete interrata e 160 km di rete aerea. A Cagliari i termini temporali sono analoghi, ma le unità immobiliari complessive saranno 83mila grazie a 430 km di rete interrata e circa 160 km di rete aerea.

Il servizio fibra FTTH consentirà velocità di trasmissione a 1 Gbps sia in download che in upload, sebbene sia opportuno ricordare che saranno gli operatori clienti a decidere come confezionare le offerte.

 


L’Internet delle cose è una delle evoluzioni dell’uso della Rete: gli oggetti (le “cose”) si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri.

La società di analisi di mercato IDC ha elaborato i risultati di un’indagine che ha lo scopo di approfondire la percezione delle aziende IT e dei decision maker riguardo l’Internet of Things, in particolare sondando quali siano i prossimi programmi riguardo le soluzioni IT.

Il paradigma di Internet of Things nelle aziende risulta in evoluzione: sta iniziando a spostarsi dai progetti pilota e dalle installazioni dimostrative verso allestimenti reali e scalabili inerenti alle capacità di cloud computing, analitica e sicurezza.

IDC ha individuato che il 31,4% delle organizzazioni contattate ha già lanciato soluzioni IoT, mentre il 43% ha intenzione di affrontare un piano di allestimento entro i prossimi 12 mesi. Inoltre, il 55% dei rispondenti considera l’Internet of Things come un elemento strategico di business e un mezzo capace di stabilire un assetto competitivo più efficace.

Quali sono però i principali elementi di preoccupazione? Innanzitutto la sicurezza e la privacy; poi i costi di avvio e di mantenimento, così come la mancanza di capacità e competenze interne, vero e proprio ostacolo per quelle organizzazioni che intendono allestire una soluzione IoT.

Il miglioramento della produttività, la riduzione dei costi e l’automazione dei processi interni sono invece i principali benefici percepiti dalle aziende.